Scritto da: admin 03 Aprile 2015 categorie: Erbe Erboristeria Tradizionale

Certamente questa pianta erbacea, per quanto a volte, a seconda delle specie e delle varietà,
non occuperà gli spazi che occupano piante arbustive il Lentisco e altre, più “voluminose”. Invece la sua importanza sia per certi spazi che copre (è difatti molto frequente), sia per le sue virtù medicamentose, la considero una delle piante più importanti dell’areale mediterraneo.
Per il tipo di impostazione che mi riguarda (lo studio dei testi antichi sulle piante medicinali usate o usabili ancor oggi, con successo e senza effetti collaterali), inizierò citando il testo più importante, per dimensioni e per “durata di utilizzo” che abbiamo sottomano, ovvero la “Materia Medica” di Dioscoride.
Per chi non lo rammentasse, Pedacio (o Pedanio) Dioscoride di Anazarba, città della Cilicia, vissuto tra il 40 ed il 90 d.C.; fu medico militare al tempo di Nerone, attivo (come medico!) durante la Prima Guerra Giudaica, ove le legioni romane erano comandate dal futuro Imperatore Vespasiano ed in parte dai suoi figli, Tito, che si distinse in modo particolare.
C’è tuttavia da fare una premessa: essendo l’Achillea una pianta ricca di specie e di varietà (come molti fanno notare), Dioscoride descrive sia l’Achillea, sia il Millefoglio, in due capitoli diversi, pur nello stesso libro, il IV°, della “Materia Medica”.
Iniziamo con la pianta che Dioscoride chiama “Achillea Siderite”, Libro IV°, Cap. 38° (vers. Mattioli):
<< L’ Achillea, la quale chiamano alcuni Achillea Siderite, produce i fusti lunghi una spanna e qualche volta maggiori, che somigliano a fusi; circondati da minute fronde, intagliate minutissimamente per traverso , come il Coriandolo, di color rossigno, arrendevoli, di odore molto medicinale e non ingrato. Produce nella sommità una ombrella rotonda l’ombrella [è sempre un corimbo] è più densa e più piena. Produce nella sommità del fusto sottili rametti sui quali si forma l’ombrella che somiglia a quella dell’Aneto; i fiori sono piccoli e bianchi. Nasce nei campi più aridi e sulle vie. E’ usata con successo e con frequenza nelle ulcerazioni cronicizzate, ma anche su quelle fresche, alle emorragie e nelle fistole >>. Tra gli “Stratioti” se ne trova anche uno acquatico. Occorre tenere conto che la classificazione delle piante non segue gli schemi che verranno usati da Linneo, secoli dopo.
Questa affermazione ci serve per leggere la parte che “racconta” Galeno, il quale parla dello “Stratiote Millefoglio” sempre nell’ VIII° Libro del “Le virtù dei semplici medicamenti”.
<< La specie acquatica è molto Fredda e Umida , ma le terrestri sono molto astringenti. Per questo possono far saldare le ferite e le ulcerazioni. Molti le usano per le emorragie e per curare le fistole >>. Più o meno ripete quanto dice Dioscoride.
Quindi alla fine, al di là delle specie e delle varietà, oggi riconoscibili con l’esattezza di Linneo e dei botanici moderni, le varie Achillee e Millefogli hanno, dalla millenaria osservazione alcune importanti proprietà:
1 – sono astringenti e cicatrizzanti;
2 – sono antiinfiammatorie e antiinfettive;
3 – bolccano emorragie, curano le ferite, le ulcerazioni, anche purulente, le fistole;
4 – hanno importanti azioni sull’apparato genitale femminile, sia perché bloccano le emorragie mestruali e le cosiddette “perdite bianche”, dette anche leucorrea (che vuol dire “bianco flusso”, dovute avarie cause, la più frequente delle quali la canidosi.
5 – agiscono sia per uso esterno (che è il più rammentato dagli Autori), ma è indicato anche l’uso interno
Non a caso oggi l’Achillea (quale che sia), si usa per molti tipi di emorragie, esternamente per ferite, ulcere ed emorroidi; per uso interno è uno dei presidi più attivi per la cura sempre delle emorroidi, ma anche per la cura di molte forme ulcerative intestinali, come quelle dovute al Morbo di Chron.

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