Scritto da: admin 28 Ottobre 2016 categorie: Senza categoria Erboristeria Tradizionale tradizione

INTERVENTO PER IL CONVEGNO DEL 22-23 OTTOBRE 2016  FANO ( PU )

Cari amici e amiche, colleghi e Sorelle e Fratelli e Maestre e Maestri dell’Arte,
sono felice e onorato di poter partecipare, almeno in questa forma al Convegno. Mi onora che mi sia stato chiesto un intervento “a distanza”, nonostante la presenza di persone del più alto livello del nostro ambito Erboristico e Tradizionale.
Da un intervento del Maestro Simone Iozzi, che considero il Primo tra di noi, ed il primo, insieme ad Angelo Severi (due primi possono coesistere: si chiamano “comprimari”!), che mi ha, mi hanno instradato verso lo studio, l’applicazione pratica e la divulgazione di quella che noi definiamo “Erboristeria Tradizionale” con l’aggiunta dell’aggettivo “Mediterranea”.
Riteniamo che chi si è discostato ed ha disconosciuto le conoscenze e soprattutto i modi di affrontare e conoscere il Mondo secondo la Tradizione Ancestrale, abbia commesso un errore gravissimo, e consegnato di fatto l’Erboristeria in mano ad altre categorie professionali ed alla fine l’ha gettata nelle fameliche fauci della grande distribuzione.
In se’ questi eventi non sarebbero pericolosi, ma per fare questo conoscenze e modi sono stati distorti e pervertiti, resi inconoscibili e impossibili ad essere più compresi ed usati al giorno d’oggi.

Senso e concetto di Tradizione.

Per Tradizione si intende “trasmissione”, sottinteso di conoscenze; conoscenze tecniche, scientifiche, ma anche di ordine Spirituale.
Nell’antichità, e in modo simile sia in Oriente sia in Occidente, insieme ad una conoscenza tecnico-pratica e dei fenomeni naturali (oggi definibile come scienza) è sempre connessa con forti connotazioni Spirituali; non si può fare o conoscere nulla, se non si percepisce dietro l’Atto (compiuto o rilevato) una Divina Potenza, che tutto governa.
Per lunghi periodi della Storia, anzi fin nella profondità della Preistoria, prima di accedere ad una Arte pratica o ad un sistema conoscitivo o ad una Istituzione Religiosa o Spirituale , occorreva comunque un lungo Apprendistato ed una speciale procedura di Accesso Selezionato, detta “Iniziazione”.
Occorreva superare delle prove, anche fisiche, anche dolorose, per mostrarsi degni o degne per praticare qualsiasi attività.
Il massimo Maestro e guida di questo ambito è Renè Guenon (testi caratteristici: “IL Re del Mondo”, “Simboli della Scienza Sacra”), ma anche accademici come Mircea Eliade (“Arti del metallo e Alchimia”, Lo Sciamanesimo e Tecniche dell’Estasi”) o il suo allievo J.P. Couliano (“I viaggi dell’Anima”), Elemire Zolla, Robert Graves, che hanno scritto numerosi e fondamentali testi sulla Tradizione e sui suoi molteplici e complessi significati.
Ma mentre Renè Guenon rivendica il primato sempre e comunque del concetto di Tradizione Ancestrale (come del resto un altro autore come Julius Evola), gli altri, essendo degli Accademici moderni si adattano e adattano la loro esposizione al mondo di oggi, alla comprensione di coloro che OGGETTIVAMENTE non sono e non possono essere iniziati.
Certo è che per tutti i “tradizionalisti” la Rivoluzione Industriale e le sue premesse (come l’Illuminismo) sono malviste. E in buona parte con ragione. Oggi assistiamo alla maggiore degenerazione di questo evento, in sé ed all’inizio positivo.

Ma passiamo ora alla parte che interessa questa occasione, quella della “pratica” e della “teoria”, tecniche e saperi complessi e coerenti relativi all’ Arte del Sanare.

Tradizione Colta (La “Medicina Tradizionale Mediterranea”).
Per millenni Greci, Etruschi, Fenici, furono i migliori mercenari, corsari, briganti per conto di Egizi e altre Civiltà Mesopotamiche (Babilonesi, Assiri, Neo-Babilonesi), e nel VII° secolo esplose la Grande Scienza Greca. Fu la fusione tra molte Civiltà Millenarie che si concretizzò con la Medicina, l’Astronomia, la Matematica, la Filosofia Greche. Vedi anche gli studi di Egle Trovato e David Heath di Ragusa.
Poi con l’Ellenismo, cioè dal III° secolo a.C. si concretizzò l’indirizzo potentemente scientifico della “Grecità”. Unita al mondo Macedone, dal quale nasce (con Alessandro Magno) anche la conquista e quindi i contatti stretti con vari Paesi d’Oriente (dalla Persia, all’India, alla Cina!).
Sulla base di questi stretti contatti tra culture molto diverse, Occidentali e Orientali, nasce e si sviluppa la grande – e di fatto ancora comprensibile – cultura Occidentale e Europea. Le basi: Le Quattro Qualità (Caldo, Freddo, Secco, Umido), i Quattro Elementi (Fuoco, Aria, Acqua, Terra) e i Quattro Umori (Bile gialla, Sangue, Flemma e Malinconia). Su queste basi si fonda sia l’Arte Medica, e Veterinaria, sia la farmaceutica e la chimica/alchimia/spagiria, sia l’Arte Fisiognomica (fondamento di ogni sistema diagnostico) ma anche altri aspetti della Scienza Antica e i sistemi tecnologici, l’Astronomia e l’Astrologia, la Meteorologia, la metallurgia, la tintura tessile, l’edilizia, l’arte vetraria, l’agricoltura insomma tutte le conoscenze le arti e pratiche di epoca pre-industriale.
Emergono le alte figure dei medici come Ippocrate e le figure divinizzate e spostate in un epoca “al di là del Tempo” come Asclepio.
Infine emergono le figure soprattutto di Corte, in epoca Romana, come Galeno o nel Medio Evo Arabo-Islamico come Mesuè, Razes Avicenna. In Europa figure di Santi, come Santa Ildegarda di Bingen, ma in parallelo con la medicina colta e laica, nelle Università di Salerno e di Montpellier. Ciò proseguirà fino alla Rivoluzione Industriale e perfino oltre.

Tradizione Popolare (l’Erboristeria Tradizionale dei Popoli Mediterranei, in tutte le possibili varianti). Accanto alle classi dominanti delle varie culture, si affollano i Popoli, che hanno le stesse necessità. Anzi, fino ad una certa epoca, ambito colto e saperi e abilità popolari sono strettamente compenetrati. Il fabbro, il contadino, il vetraio, il tessitore ed il tintore DEVONO condividere saperi e abilità spesso comuni al medico, al notaio, all’architetto, al Principe (quale che sia).
Coll’allontanarsi tra di loro delle categorie sociali, mentre la Tradizione Colta si sviluppa per suo conto, anche quella popolare lo fa. Molte società tendono a chiudersi (vedi nell’economia dei villaggi sia durante l’Impero Romano sia – in modo diverso nel Medio Evo) e tendono a formarsi, in questi casi figure analoghe all’Antico Sciamano. Alcuni sono maggiori (i Grandi Guaritori), altri sono “minori”, come i guaritori familiari. In ogni famiglia, ma questo fino alla prima metà del XX° secolo, c’era una anziana o un anziano esperto di erbe, di cibi e di guarigioni.

Rammento gli esempi spesso riportati e desunti dalla Tradizione Popolare autentica:

Parietaria per colite (centro Italia) e emorroidi (sud Italia);

Agrimonia o Rose selvatiche bacche per le calcolosi renali;

Olmo, Sambuco, Salvia Pratensis e Iperico per le affezioni cutanee, dalle ustioni all’Herpes

Empiastri a base di farina di Fave e albume d’Uovo (e piante in sostituzione o Verbena o Crucifere) per la maturazione di ascessi e cisti purulente;

Piantaggine per ulcerazioni esterne o delle mucose interne.

Per alcuni, forse, banalità. Ma millenarie e……. funzionano.

Necessità e modalità di adattamento al Mondo di oggi, ai Tempi correnti.
Certo, oggi, soprattutto nell’Area degli Erboristi, può e deve consolidarsi (pena il totale spegnimento o assorbimento in figure che definire “minori” è dir poco) la ricerca, lo sviluppo, l’adattamento della Tradizione ai Tempi moderni. Tuttavia nel contempo è indispensabile che si manifesti una grande fermezza e fedeltà agli Antichi Principi.
Adattamento significa trovare il modo di comunicare in maniera semplice e chiara, sia all’interno dei gruppi e Associazioni professionali di Erboristi ed altri operatori della Salute (Medici e Farmacisti compresi) sia all’esterno, cioè al pubblico ed ai cittadini.
Adattamento per essere compresi (comunicazione), adattamento per la fabbricazione di prodotti rispettando sia i canoni-base del prodotto da riprodurre sia alle nuove tecnologie estrattive e preparative.
Ripeto: adattamento della COMUNICAZIONE, non dei concetti, che vanno salvaguardati e fedelmente riportati.
Sta qui, in fondo la vera difficoltà: entrare in un “altro mondo” quello della “mente antica” con la “mente moderna”. Si può. Basta rispettare i Principi, ma osservando accuratamente le reazioni di chi riceve la comunicazione. E qui grande aiuto lo dà la Fisiognomica!

Il corretto rapporto con la Scienza Moderna derivante dalla Rivoluzione Industriale.
Gli Antichi non avevano la nozione in termini moderni di quelli che oggi chiamiamo “principi attivi” e “fitocomplesso” (ovvero l’insieme di sostanze che compongono il contenuto delle piante, sia quelle considerate attive sia quelle considerate inerti; per la mente antica non esistevano “materie inerti”: tutto è vivo e attivo!). Tutte le culture, Occidentali e Orientali hanno osservato “sostanze” e “forze”, materia e energia, anzi, la parte più nobile e sottile di una certa “forza” sconfina nella realtà “sovrasensibile”, ovvero Spirituale.
Occorre usare quella che a volte mi è piaciuto definire “mente oscillante”, ovvero la mente moderna, del chimico e del tecnico farmaceutico e quella antica, del Sacerdote/Sciamano a volte del Mago (come è successo nel XVI° e XVII° secolo).

Conclusioni

Insomma, SI PUO’ salvaguardare la Tradizione Ancestrale con le sue basi, nella sua totale integrità. SI DEVE tuttavia fare un grande sforzo per poterla comunicare ai colleghi ed ai cittadini che in noi confidano.

Osservando dal punto di vista moderno le piante (principi attivi), se questa operazione la si svolge in modo appropriato vediamo come gli Antichi avessero già visto le stesse cose, ma a loro modo. Non dobbiamo fare confusione. Dobbiamo avere una accanto all’altra la “scheda della pianta” secondo Tradizione (servendoci soprattutto di Dioscoride, Galeno e Avicenna, che abbiamo in Archivio in copie conformi), ma anche la scheda chimica, farmacologica e tossicologica secondo la Scienza Moderna e fare continuamente un lavoro di comparazione.
Grazie alla Fisiognomica, possiamo leggere in modo completo la diagnosi semeiotica e strumentale del medico moderno, anche in questo caso comparando e notando attentamente analogie e similitudine.
Grazie alla Dottrina della Segnatura, osserviamo i segni della Natura in ogni dove, con la Fisiognomica nei corpi, con portamento, struttura e colori sulle piante, ma anche sui minerali ed anche sugli animali, che ci servono per comprendere al massimo grado le analogie.
Ringrazio Simone Iozzi, uno dei più grandi e primi (con Angelo Severi) veri Maestri, per essere presente.
Può darsi che dica cose un po’ diverse da come le ho messe io, ma se si fosse sempre e comunque d’accordo non saremmo Maestro e Apprendista. Avremmo fatto una setta!
Ringrazio poi il Consiglio Direttivo dell’Associazione “Erboristi Mediterranei”, in primo luogo il Presidente Aldo Galante e la Vice-Presidente Carmela Patania, che si sono impegnati alla realizzazione ed alla riuscita di questo storico evento.
Non so quanta gente ci sarà. Ma il luogo sarà PIENO delle Anime di chi non è potuto venire e di quelle Sacre dei nostri Antenati.
Saremo i Custodi della Tradizione.
 

 

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