Scritto da: admin 28 Maggio 2014 categorie: Erboristeria Tradizionale tradizione gemmoterapia erboristeria tradizionale lentisco

di LUIGI GIANNELLI

Il Cipresso, questo albero maestoso, capace di raggiungere età e dimensioni ragguardevoli (altezza fino a 50 metri!), caratterizza il profilo dell’orizzonte toscano; spesso è stato usato come “colonnato” per delimitare strade di campagna, più o meno asfaltate.
E’ un albero che ormai ha “colonizzato” tutto il bacino mediterraneo, ma in realtà la localizzazione di provenienza è il Medio-Oriente; pare che siano stati i Fenici a diffonderlo in tutti i loro approdi, compreso il nostro “stivale”. E per due motivi: primo perché è bello, ed è stato via via selezionato il tipo piramidale-longilineo, adatto anche come barriera frangivento; secondo perché adatto a costruire molti manufatti, dai mobili alle navi; la presenza anche nel tronco di un olio essenziale e resine, impedisce l’attacco dei tarli ed altri parassiti, in più garantisce un ottimo potere galleggiante.
A questo punto passiamo alle “fonti” mediche antiche, che più ci affascinano, e grazie alle quali i nostri antenati lo hanno usato regolarmente nella pratica terapeutica.
1 – FONTE – “MATERIA MEDICA” DI DIOSCORIDE – LIBRO I° - CAP. 83° (vers. Mattioli).
<< Il Cipresso ha Virtù Fredda e astringente, le sue fronde si bevono per bloccare i flussi che discendono alla vescica, con Vino Passito e un po’ di Mirra. E anche al trattenimento dell’orina. I suoi galbuli (falsi frutti) si bevono sempre con Vino, per l’emottisi, per le varie forme di diarrea, per le varie forme di asma e per la tosse. Alle stesse affezioni giova il semplice decotto. Pestati con Fichi secchi ammorbidiscono le durezze (fibrosi?) e guariscono i polipi nasali. Con Aceto e triturati con Lupini, fanno cadere le unghie distorte. Applicati come cataplasma, risolvono le ernie inguinali. Stesse virtù hanno le foglie. Si crede che il fumo ottenuto con foglie e galbuli, serva a scacciare le Zanzare. Le foglie triturate e messe sulle ferite, ne favoriscono la cicatrizzazione e bloccano le emorragie. Pestate e cotte in Aceto, fanno i capelli neri. Applicate tal quali o con polenta (ottenuta con Grano o Farro, visto che all’epoca di Dioscoride, non c’era il Mais) cura il Fuoco Sacro (piaghe da Herpes zoster), sulle ulcerazioni serpeggianti, sui “carboni” (manifestazioni cutanee di Clostridium antracis) e nelle infiammazioni oculari. Incorporate con Cera d’Api e applicate sullo stomaco, ne rafforzano le funzioni >>.
2 – FONTE – “LE VIRTU’ DEI SEMPLICI MEDICAMENTI” DI GALENO – LIBRO VII°.
<< Le foglie, i germogli, i galbuli del Cipresso, quando sono freschi e applicati sulle ferite, ne facilitano la cicatrizzazione, anche se sono di notevoli dimensioni. Ciò è dovuto alla capacità di disseccare, senza acredine né Calore, e di questo ne è testimone il gusto. Certo, nel Cipresso appare una certa “mordacità”, ma con molta amarezza ed ancora di più virtù/gusto acerbo. Ha in sé una piccola quantità di acredine e Calore, che permette alla sua acerbità di penetrare a fondo, ma quanto basta e così non riscalda né irrita. E quindi esso dissolve e consuma quell’Umidità che sta nascosta nelle piaghe corrotte e putride. Gli altri rimedi che Scaldano e Disseccano, è vero che asciugano e consumano l’ Umidità, ma la parte acre/Calda ed irritante in eccesso che posseggono la richiamano di nuova dai tessuti circostanti. Perciò giova il Cipresso nelle ulcerazioni intestinali, perché dissecca e rafforza
Ma oggi? Oggi, addirittura, si sono scoperte proprietà medicamentose meno note nell’antichità. Il Cipresso è una delle piante più attive in campo circolatorio, al punto da fare da “concorrente” alla più nota (com’è strano, il mondo!) Gink-go biloba.
Le sostanze più importanti che contengono i galbuli (falsi frutti), che sono la parte più attiva della pianta, sono un olio essenziale (diverso da quello delle foglie e da quello del legno), che a sua volta contiene alfa-pinene, delta-carene, canfene, mircene, limonene, terpinolene, terpinen-4-olo, terpinil acetato, cedrene, cadinene, cubenene, cedrolo, karamahenolo, biformene, sandaracopima, radiene, manololo. Oltre all’olio essenziale contiene anche diflavoni, tannini, acido glicolico, sostanze antiaggreganti-piastriniche e sostanze ormono-simili femminili.
Le sue attività sono innumerevoli; è attivo nelle affezioni digestive (è un ottimo digestivo, ma anche antiinfiammatorio e antiulcera); è ottimo nelle affezioni respiratorie (fluidificante del muco e antitussivo); è attivo nelle sindromi vascolari, dalle vene varicose alle emorroidi, sia per uso esterno che per uso interno.
Inoltre contiene sostanze, analoghe a quelle contenute nel Ginkgo biloba, che favoriscono la circolazione periferica e soprattutto cerebrale. A questi effetti non sono estranee sostanze simili a quelle presenti nel Gink-go ed aventi anche una azione anti-aggregante piastrinica.
Inoltre contiene sostanze ormono-simili femminili, che lo rendono utile nelle composizioni per le turbe menopausali o anche per le turbe mestruali giovanili.

Scritto da: Paola Ponzio 2014-07-28 12:27:20
Professor Giannelli, non so se si ricorda di me. Sono di Ivrea ed ho frequentato il corso di Erboristeria Tradizionale e Fitopratica che si tenne negli anni 1990/1993. Sarei felice di poterla contattare di persona. Non a caso ho trovato questo articolo, scritto da lei, mentre cercavo notizie sulle "coccole" di cui lei ci parlò. A presto, spero! Un caro saluto. Paola


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